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Nella mitologia greca Zeus è la divinità suprema dell’Olimpo, dio del cielo e dei fenomeni atmosferici, custode dell’ordine e dell’armonia del mondo, protettore delle città, della famiglia e del matrimonio, principio e fine di tutte le cose. La sua unione amorosa con la sorella-sposa Hera e con tante altre dee e donne mortali dà origine a una lunghissima discendenza di dei ed eroi. Il dio è solitamente rappresentato in età matura, con folta chioma e barba, con il fulmine, l’aquila e a volte seduto in trono in atteggiamento regale.
A Velia il culto di Zeus è ben documentato da iscrizioni e resti di strutture sacre. La più antica testimonianza di questo culto nella città greca è rappresentata da una dedica probabilmente riferita a Zeus Hellenios (“degli Elleni”) della fine del VI – inizi del V secolo a.C. incisa su un blocco di arenaria rinvenuto nell’area dell’Acropoli.
Il dio è inoltre venerato nella più grande delle “terrazze sacre” visibili lungo il percorso della cinta muraria, sul crinale collinare che collega l’Acropoli con il fortilizio del Castelluccio. Il santuario comprende un ampio piazzale, un imponente muro di terrazzamento, un monumentale altare rettangolare e un piccolo recinto. Qui sono stati rinvenuti alcuni cippi in arenaria con iscrizioni risalenti alla seconda metà del V secolo a.C. dedicate a Zeus Ourios (“che manda il vento favorevole”), Olympios Kairòs e Pompaios che rimandano al mondo della navigazione.
Zeus Ourios
Olympios Kairòs
Pompaios
Da Velia provengono anche altre iscrizioni greche in cui il dio è venerato con appellativi come Zeus Hypatos Athenaios (“delle alture, ateniese”), Zeus Alastoros (“che allontana il male”) Ourios, Zeus Polieus (“protettore della città”) e forse Zeus Exakesterios (“che rimedia ai mali e alle sventure”).
Zeus Hypatos Athenaios
Zeus Alastoros Ourios
Zeus Polieus
Exakesterios