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È stata aperta al pubblico la sezione “Paestum: dalla Città Romana a Oggi”, intitolata all’archeologo Mario Torelli, che ripercorre la storia di Paestum dalla fondazione della colonia latina del 273 a.C. al Medioevo.

Il nuovo percorso espositivo del museo ripropone idealmente la sequenza stratigrafica di uno scavo archeologico, dal basso verso l’alto e dal più antico al più recente, ricostruendo la Preistoria e la Protostoria del territorio (Sezione “Preistoria e Protostoria” al piano seminterrato), l’evoluzione della città di Poseidonia-Paistom in età greca e lucana (Sezione “La città greco-lucana” al piano terra e al primo piano) e le trasformazioni avvenute a Paestum in età romana, tardoantica, medievale e moderna fino alla “riscoperta” del sito nel XVIII secolo e ai più recenti sviluppi degli studi e della ricerca archeologica (Sezione “Paestum: dalla città romana a oggi” al secondo piano). Rientra nel nuovo allestimento anche una sezione interamente dedicata alla visita dei depositi (Sezione “Oltre il museo” al piano seminterrato).




La nuova Sezione “Paestum: dalla città romana a oggi”, aperta al pubblico dal 16 novembre 2024 e intitolata all’archeologo Mario Torelli a 25 anni dal primo allestimento da lui curato, ripercorre la storia di Paestum dalla fondazione della colonia latina nel 273 a.C. fino all’età moderna: le vecchie e nuove forme della religiosità, gli spazi pubblici e privati, la monetazione, i grandi protagonisti e la vita quotidiana della città prendono vita in uno spazio completamente riallestito, dove si espongono opere identitarie come la statua in bronzo del sileno Marsia e si presentano per la prima volta reperti inediti provenienti da scavi più o meno recenti oppure selezionati all’esito di una capillare ricognizione dei depositi e di una accurata fase di studio e documentazione. Il percorso di visita prosegue con l’esposizione del volume di G.B. e F. Piranesi con vedute dei templi, appartenente alla collezione del museo, e con dieci opere a incisione, acquerello, gouache e altre tecniche, appartenenti alla collezione della Fondazione Giambattista Vico, che testimoniano la “riscoperta” del sito avvenuta alla metà del Settecento in connessione con il fenomeno del Grand Tour e la sua rappresentazione nell’immaginario di viaggiatori ed eruditi dell’Ottocento. Documenti originali e fotografie raccontano, infine, l’avvio della grande stagione di scavi, studi e ricerche nel Novecento, che proseguono tuttora nel segno della tutela e della valorizzazione del patrimonio archeologico pestano.



Il nuovo allestimento è frutto della collaborazione tra diverse discipline e ha visto il coinvolgimento di personale ministeriale, liberi professionisti e studiosi appartenenti a Istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri. La progettazione ha seguito i più elevati standard internazionali nella gestione, comunicazione, innovazione didattica e tecnologica per offrire al pubblico una esperienza di visita coinvolgente. Grande attenzione è stata, inoltre, dedicata all’accessibilità e all’abbattimento di barriere architettoniche, cognitive e culturali.

A supporto dell’allestimento è stato elaborato un sistema di comunicazione museale omogeneo e uniforme. Gli apparati didattici, redatti secondo le più aggiornate linee guida ministeriali, si basano sui criteri di accessibilità, distinguibilità, leggibilità, chiarezza e gerarchizzazione delle informazioni: la sezione è contraddistinta da un colore specifico e identificata da un banner a muro; totem posizionati lungo il percorso scandiscono le sottosezioni (I santuari romani, La vita pubblica romana, L’abitato romano, Le necropoli romane, Dalla Tarda Antichità all’età moderna, La riscoperta di Paestum); il racconto è completato da pannelli tematici e didascalie dei singoli reperti con contenuti in lingua italiana e inglese di immediata comprensione anche per un pubblico non specialista; postazioni video, touchscreen, qrcode e altri supporti multimediali sono dislocati nei punti nodali dell’esposizione per consentire l’ulteriore approfondimento dei contenuti scientifici e didattici.



Per alcuni reperti particolari sono state adottate soluzioni espositive e didattiche calibrate sulle specificità del caso. A titolo esemplificativo, ampio spazio è dedicato nel nuovo allestimento al racconto del ruolo svolto dalla moneta nella città antica, alla sua produzione, circolazione e forme d’uso dall’età romana fino all’età moderna, mediante l’esposizione di monete in vari metalli e di tesoretti provenienti da scavi in area urbana e nel territorio. Le monete sono presentate su espositori inclinati appositamente progettati per assicurarne una ottimale visibilità, sono affiancate da ingrandimenti fotografici per consentire una più agevole decodificazione dei tipi e delle legende degli esemplari originali (spesso di ridotte dimensioni) e sono riprodotte in un totem video per ampliare i contenuti presenti nei pannelli e nelle didascalie.

La nuova sezione è parte della serie di interventi che i Parchi archeologici di Paestum e Velia (PAEVE) hanno progettato e attuato negli ultimi anni, finanziati per lo più con fondi europei e volti al miglioramento della fruizione del patrimonio di storia, arte e conoscenza dell’antica città di Poseidonia-Paestum.

Nel 2019 e nel 2023 l’Istituto ha avviato due importanti interventi con fondi PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020[1] finalizzati al complessivo rinnovamento del Museo archeologico nazionale di Paestum sia dal punto di vista strutturale-impiantistico che museologico-museografico. I lavori hanno riguardato la ristrutturazione dell’edificio, la riorganizzazione generale dell’esposizione permanente e della strategia di comunicazione, il miglioramento dell’accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva.

Sono, inoltre, in corso vari progetti con fondi PNRR e regionali per migliorare ulteriormente l’accessibilità di questa sezione e dell’intero museo, mediante la creazione di riproduzioni tattili 3D di reperti per persone non vedenti e di contenuti multimediali appositamente pensati per persone sorde, entrambi da includere nell’esposizione permanente.

Approfondisci la nuova sezione al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=yps1ZfJIx7s&t=3s

[1] Trattasi di due interventi interconnessi: il PON “Lavori di ristrutturazione, ammodernamento e riqualificazione finalizzati all’implementazione dell’offerta di visita, al miglioramento della fruizione in sicurezza e al contenimento del fabbisogno energetico – Museo Archeologico Nazionale di Paestum”, avviato nel 2019 sotto la direzione di Gabriel Zuchtriegel e portato avanti dal 2022 sotto la direzione di Tiziana D’Angelo; il PON “Completamento del restauro e del recupero del Museo Archeologico Nazionale di Paestum con interventi di sistemazione degli spazi esterni, adeguamenti funzionali e per il superamento delle barriere architettoniche”, realizzato nel 2023 sotto la direzione di Tiziana D’Angelo.