Descrizione intervento:
Il tempio greco di Nettuno è in viaggio da 2500 anni. Un viaggio durante il quale ha superato incendi, furti, guerre e terremoti per consegnare all’Europa moderna una testimonianza unica delle nostre radici. Non è stato mai ricostruito, tutto quello che si può ammirare è originale. È unico nel suo genere, immenso per struttura, collocato in una piana insieme ad altri due templi e tutti insieme, raccontano la bellezza della Magna Grecia.
Nettuno, come un corpo vivo, non resta però immutato. Come tutte le cose subisce l’effetto del tempo.
Studi dell’Università di Salerno hanno dimostrato che un treno che passa a un chilometro di distanza crea piccole vibrazioni che si possono misurare sul frontone del tempio! Persino il vento ha un impatto misurabile sul comportamento del monumento. Il tempio vive, e come ogni cosa che vive può deteriorare.
Per evitare ciò abbiamo bisogno di monitorarlo. Come un organismo vivente, lo dobbiamo sottoporre a una misurazione continua, a una specie di TAC che ci permette di vedere cosa sta succedendo e con quale dinamica.
Il metodo per farlo esiste. Gli ingegneri dell’Università di Salerno, che da tempo stanno portando avanti una ricerca sul comportamento sismico del tempio greco meglio conserervato della penisola, hanno sviluppato un progetto che, grazie al posizionamento di otto sensori di tecnologia avanzata sul tempio (non visibili per chi visita il monumento), rileverà ogni piccolo movimento. Partendo da questo, sarà possibile elaborare modelli di comportamento che ci permetteranno di prevenire possibili danni, tutelando così uno dei monumenti archeologici più importanti d’Italia e del mondo, dichiarato patrimonio dell’UNESCO.
Abbiamo deciso di realizzare questo sistema di monitoraggio, che in questa forma sarà unico al mondo.
Il Parco Archeologico ha stanziato la somma necessaria per posizionare i sensori in tempi rapidi, ma per completare il progetto abbiamo bisogno di fondi. Servono strumentazioni di tecnologia avanzata per un valore di 110mila euroche permetteranno ai tecnici del Parco e ai ricercatori universitari di leggere i dati rilevati in tempo reale. I dati saranno poi messi in rete e consultabili da tutti. Studiosi, ma anche appassionati da tutto il mondo, potranno seguire la vita e il viaggio del Tempio di Nettuno.
Il Tempio di Nettuno lancia la sua chiamata alle arti!
Per acquistare la stumentazione necessaria abbiamo bisogno di sostegno. Ogni donazione è importante, per monitorare e tutelare il viaggio nel tempo di uno dei monumenti più belli della nostra storia!
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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Tornare indietro di 2500 anni non è ancora possibile. 2500 anni fa, a Paestum, il Tempio greco di Nettuno era in piena attività, splendido nei suoi colori, possente per la struttura. Oggi, la sua presenza ci ricorda il nostro passato ed è dovere di tutti mantenere viva una testimonianza così importante delle nostre origini.
Un tempio può essere considerato come la più impegnativa realizzazione dell’architettura greca. Il Tempio di Nettuno non è stato mai ricostruito e per questo è ancora più unico. La sua attuale struttura è originale. Realizzato verso la metà del V sec. a.C., ha sfidato degrado e cambiamenti climatici. Oggi però ha bisogno di aiuto.
La sua mole è imponente. Nello stesso periodo della sua costruzione, a Olimpia, in Grecia, si stava realizzando il grande Tempio di Zeus, che però è conservato meno bene di questo.
Se oggni mancano, come nel caso degli altri templi, i muri del corpo interno (“cella”), ciò è dovuto al riutilizzo dei blocchi da parte degli abitanti del luogo nel medioevo e in età moderna. La cella era divisa in tre navate da due alti colonnati a due piani che si possono ancora ammirare. Tegole e gronde erano fatte di terracotta con ricche decorazioni colorate.
Il passare del tempo sta segnando questa opera unica al mondo. Abbiamo il dovere di conservare la nostra storia proteggendola.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il tempio è costruito con enormi massi collegati tra di loro tramite semplici tasselli e senza malta: questa tecnica costruttiva ha consentito all’edificio di resistere a terremoti e altre calamità naturali.