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Parte il programma di ricerche e sperimentazioni che permetterà al Parco Archeologico di Paestum di definire strategie per la manutenzione ordinaria del Tempio di Nettuno e assicurare così la conservazione di uno dei più importanti capolavori dell’architettura greca, testimonianza unica del passato.[br]
“Il Tempio di Nettuno si muove – Aiutaci a seguirlo” è lo slogan con cui il direttore Gabriel Zuchtriegel ha lanciato un’importante campagna di fundraising, tramite il portale MiBAC ArtBonus, per sensibilizzare il pubblico al sostegno economico del progetto di monitoraggio del tempio meglio conservato della Magna Grecia. La pronta risposta dei privati in termini di donazioni ha permesso al Parco di porre in essere un articolato sistema di controllo strumentale della costruzione che, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno e supportato da centri di ricerca internazionali come il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e l’Università di Kassel (Germania), prevede il posizionamento di otto sensori che rilevano ogni piccolo movimento del tempio e consentono così di prevenire possibili danni causati da eventi naturali o antropici.[br]
Tra le donazioni elargite spicca la generosa somma offerta dell’azienda D’Amico, specializzata nella produzione di conserve alimentari: “Abbiamo deciso di donare 100.000 euro in favore del progetto di tutela per il Tempio di Nettuno perché crediamo che valorizzare il nostro Paese è anche il compito degli imprenditori – afferma Sabato D’Amico – Quotidianamente, con i nostri prodotti rappresentiamo il made in Italy all’estero e contribuiamo a diffondere la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura a una vasta utenza. Crediamo che solo tutelando il nostro patrimonio artistico possiamo garantire la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”.[br]
Un’altra consistente donazione è pervenuta dall’azienda Sorrento Sapori e Tradizioni s.r.l. di Roberto Savarese.[br]
Oltre al monitoraggio della struttura templare, sono attualmente in corso altre due indagini per meglio indagare la risposta sismica del sottosuolo dove poggia il tempio di Nettuno, così da simulare eventi tellurici futuri.[br]
“Il processo di manutenzione del tempio, ai fini della tutela e della conservazione, richiede una profonda conoscenza non solo degli aspetti materici e strutturali ma anche delle modifiche che possono manifestarsi nel tempo – spiega il prof. Luigi Petti dell’Ateneo salernitano – Per farlo è possibile ricorrere a sistemi di monitoraggio continui che consentono di valutare istante per istante eventuali variazioni del comportamento sia della struttura sia del sottosuolo. Inoltre, la conoscenza della risposta sismica locale, cioè come il terreno al di sotto del tempio si comporta in occasione di un terremoto, permetterà di valutarne la sicurezza nei confronti degli eventi che potrebbero colpire l’area nel prossimo futuro”.[br]
Ricerca, conservazione e sostegno economico da parte di privati rappresentano un esempio di come il Parco Archeologico di Paestum sta orientando i suoi obiettivi futuri.[br]
“A Paestum stiamo lavorando per essere nelle condizioni di intervenire ancor prima che si verifichino le emergenze sul nostro patrimonio culturale- commenta il direttore del sito archeologico, Gabriel Zuchtriegel – A pochi giorni dal disastro di Notre Dame a Parigi, siamo convinti che la manutenzione ordinaria e il monitoraggio sismico rappresentano la grande sfida che farà la differenza, sia dal punto di vista della tutela che della fruizione. Il nostro riconoscimento va ai donatori che hanno finanziato il progetto del Tempio di Nettuno e speriamo che queste forme di collaborazione possano aumentare nel futuro”.