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Descrizione:
Nel mese di ottobre del 2019, sono ripresi gli scavi presso l’isolato 2/4 del quartiere abitativo dell’antica Poseidonia-Paestum. Lo scavo, iniziato nel 2016, indaga i resti di una casa di fine VI/inizi V sec. a.C. Le fondazioni sono costruite in grandi blocchi di pietra, una tecnica di costruzione insolita per questo periodo. La struttura si compone di tre ambienti rettangolari, di cui uno dovrebbe essere un cortile sul quale si affacciano gli altri due ambienti chiusi. Nel museo di Paestum sono esposti alcuni materiali provenienti dallo scavo. Nel mese di marzo 2019, sono state indagate tre strutture sotterranee strettamente connessa alla dimora greca. Oltre ai pozzi, è stata individuata una fossa per derrate alimentari, datata tra il 525 e il 450 a.C., e utilizzata fino alla fine del III secolo a.C., quando venne sigillata con materiali di risulta e trasformata in immondezzaio.

Direzione scientifica: Gabriel Zuchtriegel

Collaboratori: Francesco Uliano Scelza (Parco Archeologico di Paestum)

Obiettivi: Conoscere meglio i quartieri abitativi del periodo pre-romano di Paestum e recuperare testimonianze della vita, delle tendenze e delle abitudini quotidiane dei cittadini pestani.

Bibliografia: Zuchtriegel, G., Longo, F., Scelza, F. Nuovi scavi nell’abitato preromano di Paestum. In SIRIS 17, c.d.s.

Weblinks:
Paestum, Zuchtriegel racconta lo scavo di una domus romana
Paestum, prosegue lo scavo dell’ambiente-frigorifero di età greca
Paestum: riprendono gli scavi nel quartiere abitativo. Ricerche sostenute da uno sponsor privato
Riprendono gli scavi alle spalle del tempio di Nettuno

Credits: Il progetto di scavo è sponsorizzato dal Pastificio Di Martino, titolare del marchio Antonio Amato, che finanzia borse di ricerca per gli archeologi che partecipano sul campo alle attività. I borsisti che hanno collaborato nel progetto sono stati, nel 2016, Francesco Uliano Scelza e Francesca Luongo; nel 2017, Serena Guidone ed Elisa Biancifiori; nel 2019, Rachele Cava e Guglielmo Strapazzon.

A Paestum si continua a scavare senza sosta!
Obiettivo, conoscere la reale composizione dell’abitato greco arcaico, quello più antico.
La scorsa settimana sono state individuate e scavate due profonde fosse risalenti alla fase lucana della città (IV-III sec a.C.). In questi giorni lo scavo toccherà i livelli archeologici più profondi e sonderà le iniziali installazioni della Poseidonia delle origini.
La difficoltà che gli archeologi devono affrontare risiede nella complessità della stratigrafia, il modo, ovvero, in cui le fasi di occupazione antica si sovrappongono. Nondimeno, incidono sulla nostra comprensione i risultati dei molteplici interventi di scavo del recente passato, condotti talvolta con metodi poco scientifici. Oggi, grazie all’analisi stratigrafica e ad una documentazione rigorosa, la ricerca archeologica riesce a dare risposte su tanti temi che prima sfuggivano. Nel nostro caso, l’organizzazione della vita domestica nella città dei tre templi.
19 novembre 2019
Continua lo scavo nell’abitato di Paestum, oramai gli archeologi hanno raggiunto gli strati di VI sec. a.C., ovvero le fasi più antiche: stiamo scoprendo il primo secolo di vita dei coloni greci a Poseidonia. Sono state messe in evidenza le tracce del più antico abitato fatto di strutture in legno, pali, mattoni crudi; anche la ceramica ritrovata rimanda a questo orizzonte cronologico con i frammenti di coppe ioniche e ceramica corinzia.
Questo scavo sta dando informazioni molto importanti perchè inedite in tutta la storia della ricerca di Paestum: mai finora sono stati indagati contesti così antichi nell’abitato greco.
Nello stesso periodo in cui si costruivano queste dimore in legno, i greci costruiscono i templi in pietra come la c.d. Basilica e il tempio al Santuario di Hera alla Foce del Sele: tutto questo è molto affascinante perchè ci dà un’idea del mondo in cui nascono queste architetture.