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Nel suggestivo scenario del Parco archeologico di Paestum, con il Tempio di Nettuno a fare da sfondo imponente, sabato 26 ottobre si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum”. L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Arte Mangone, è stato concepito come un’esperienza diffusa tra gli spazi del Museo e dell’area archeologica di Paestum.

 

 

La mostra, allestita nella “Sala Cella” del Museo, vuole essere un’esperienza immersiva e multisensoriale, tale da far vivere al pubblico l’atmosfera dell’atelier dell’artista. Tra tele e legni dipinti con colori fluorescenti, la sala si trasforma sotto le lampade Wood, svelando nuovi dettagli e rievocando le atmosfere della città antica con un linguaggio visivo unico e suggestivo. Organizzata in tre sezioni tematiche – Vivere la città, Costruire la città, e Oltre la città – questa esplora il patrimonio pestano reinterpretato da Mangone in chiave contemporanea. Quest’ultimo ha dedicato trent’anni della sua vita al racconto pittorico del patrimonio dei Parchi archeologici di Paestum e Velia.

 

 

L’inaugurazione è stata arricchita da una performance art tenuta dall’artista Mangone e dal disvelamento all’interno del Parco di un imponente polittico composto da venti tavole.

La serata ha visto gli interventi di Tiziana D’Angelo Direttore dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, Teresa Marino Funzionario archeologo dei Parchi, Luciano Carini curatore della mostra e Carlo Motta Responsabile Libri Editoriale Giorgio Mondadori.

La mostra sarà visitabile fino al 12 gennaio 2025. Il polittico sarà esposto fino al 3 novembre. La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.