Sì hai capito bene, entra nel tempio, nella casa degli dei. A Paestum, diversamente da altri luoghi, si può. Si penetra all’interno di entrambi i templi del Santuario meridionale della città, quelli che prendono comunemente il nome di Basilica e Tempio di Nettuno. Però non sono né l’uno né l’altro, lo sai?
La Basilica è stata chiamata così nel Settecento perché, avendo perduto il suo spiovente, si credeva che fosse uno dei famosi edifici amministrativi romani. Poi però, durante gli scavi lì attorno, sono venute alla luce tantissime statuette della dea Hera e iscrizioni a lei dedicate, e quindi ora siamo quasi certi che in quel tempio si adorasse la solenne sposa di Zeus.
E poiché nel tempio accanto è stata rinvenuta una bella statua di terracotta di Zeus (a proposito: vai ad ammirare tutte le statue al Museo), è assai probabile che in quel santuario si venerasse la coppia reale della mitologia greca. Però ora entra nei templi, avanza all’interno, giungi alla cella e immagina lì l’imponente simulacro della dea e del dio. Poi voltati ed esci lentamente e guardati attorno.
Il paesaggio della piana del Sele è diverso, se scorto tra le colonne del tempio. Si percepisce quanto i templi greci dialogassero con tutto il paesaggio circostante; come, cella a parte, non ci fossero realmente un “dentro” e un “fuori” ma una permeabilità continua.
Purtroppo non è possibile entrare nell’altro famoso tempio della città, quello che domina il Santuario settentrionale ed è detto “di Cerere” ma in realtà era dedicato ad Atena, la dea della guerra e della conoscenza. Lì attorno, infatti, sono state trovate tantissime armi in bronzo, a grandezza reale o in miniatura, che non lasciano dubbi.
Quindi come vedi Paestum era una città molto “al femminile”, protetta da due grandi dee. E i loro templi, costruiti dai Greci tra VI e V secolo a.C., furono sempre conservati come luoghi di culto per tutta l’antichità. Così sono giunti pressoché intatti fino a noi. Sono i templi antichi meglio conservati al mondo.