L’arrivo di una nuova elite
Splendide armature e tombe dipinte accolgono i resti del popolo che si era impadronito di Paestum nel corso del V sec. a.C.. Chi sono questi nuovi abitanti? Nelle fonti sono conosciuti con il nome di Lucani, guerrieri provenienti dall’entroterra montuoso e selvaggio, dove abitavano lupi ed orsi, e arruolati, forse, come mercenari. Questa popolazione, in un momento a noi ignoto, arriva a impadronirsi della città, cambiandole il nome da Poseidonia a Paistom, ma mostrando un profondo rispetto per l’estensione e la funzione originaria degli spazi religiosi e politici creati dai coloni greci al loro arrivo. Infatti, tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C., l’area urbana non subisce modifiche importanti: nel cuore politico della città greca (“agorà”), la tomba dell’eroe fondatore (“heroon”) costituisce ancora il punto di aggregazione cittadino in cui praticare un culto pubblico, mentre l’edificio circolare per le riunioni (“ekklesiasterion”) viene utilizzato con la stessa funzione anche dai Lucani.
Anche gli spazi sacri della città continuano a vivere sotto il segno delle divinità greche, almeno secondo quanto testimoniato dai numerosi ritrovamenti di statuette di terracotta e vasi (ex-voto). Accanto a iscrizioni scritte in Osco, la lingua parlata dai Lucani, continuava l’uso della lingua greca. Dobbiamo immaginare una comunità mista nella quale si mescolavano tradizioni e idee.
