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ari lettori,[br]
mentre tra Cilento e Alburni si raccolgono le olive e il vino, noi ci prepariamo a raccogliere nuovi dati sulla storia di Paestum: stiamo avviando la seconda campagna di scavo stratigrafico nell’abitato dell’antica città, nel quartiere immediatamente alle spalle del tempio di Nettuno.[br]
Obiettivo: trovare i resti del “mondo” che circondava i templi di Paestum, che risalgono ai secoli VI e V a.C. Di questa fase della storia di Paestum siamo informati abbastanza bene per quanto riguarda le necropoli e gli spazi pubblici (la c.d. agora, la “piazza” della città). Ma purtroppo sappiamo pressoché nulla delle abitazioni, e dunque della vita quotidiana, dell’economia e dell’architettura domestica.[br]
Lo scavo vuole cambiare questa situazione, e vi invitiamo a seguirlo sul posto o anche sui nostri canali social.[br]
Il progetto, avviato lo scorso anno, ha già fornito alcuni dati molto promettenti: stiamo indagando una grande struttura in blocchi, che si data alla fine del VI sec. a.C. (quando fu costruito il tempio di Athena). Era una casa? Forse, ma sarebbe una casa “monumentale” considerato il periodo. Occorre dunque approfondire, anche nel senso letterale della parola.[br]
Dal 1 novembre sono con noi due borsiste che seguiranno questo scavo, pagate grazie a una sponsorizzazione da parte del Pastificio Antonio Amato, che nel 2016 ha firmato un contratto per supportare gli scavi di Paestum per tre anni. Elisa Biancifiori e Serena Guidone, ambedue dottorate all’università La Sapienza di Roma, saranno con noi per 6 mesi, lavorando sul campo ed impegnandosi in nuove ricerche.[br]
Nel frattempo, nel museo abbiamo allestito due vetrine con alcuni materiali dello scavo dell’anno scorso – li potete vedere più o meno così come arrivano dallo scavo, ancora nelle cassette e divisi per “classi”. Un filmato che accompagna l’allestimento spiega come dallo scavo si arriva, attraverso lo studio dei materiali, alla ricostruzione storica e antropologica dei contesti.[br]
E se questo non basta per invogliarvi a venire e ritornare a Paestum, sappiate che l’11 novembre torna il “Vino del Tuffatore”. La terza edizione vede di nuovo i produttori nel museo, dove si possono degustare vini. Il tema di quest’anno, è il “vino naturale”, che è una cosa diversa dal vino “biologico”. Lo spiega un film di Jonathan Nossiter, regista americano che vive in Italia e che sarà con noi per la presentazione del documentario. E ovviamente parliamo anche di archeologia (altrimenti il tuffatore che c’entrerebbe?). Quest’anno con particolare attenzione alle metope dal santuario di foce Sele.[br]
Vi aspettiamo nel museo![br][br]
firma_direttore[br]
Direttore del Parco Archeologico di Paestum