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Sempre più accessibilità al Parco Archeologico di Paestum con il “Restauro in vetrina”!
Ogni giorno, è possibile osservare e partecipare al restauro dei frammenti architettonici del quarto tempio di Poseidonia, rinvenuto lo scorso giugno.

Tra pennelli, spatole, raschietti e soluzioni chimiche, i restauratori del Parco mostrano come si compie il loro prezioso lavoro e, soprattutto, l’importanza di un intervento di restauro per preservare materiali archeologici così importanti. Per l’occasione è stato impiantato un laboratorio ah hoc nella cella, per accogliere i visitatori e colloquiare con loro su questi fondamentali aspetti.

Da restaurare sono capitelli, colonne, cornicioni e triglifi recuperati fortuitamente presso la porzione occidentale delle mura urbane, durante i lavori di pulizia dell’intero perimetro murario. Nascosti da una vera e propria giungla di erbacce e detriti accumulati in circa 50 anni, gli archeologi del Parco Archeologico li hanno riportati alla luce e ora sono esposti al museo per essere studiati e, appunto restaurati.

Purtroppo, non tutto il tempietto è stato recuperato, parte degli elementi architettonici sono ancora interrati e rischiano di rimanere decontestualizzati, o peggio, andare distrutti, se non si interviene con un’indagine archeologica di ampio respiro. È questo il prossimo obiettivo del Parco Archeologico di Paestum che ha avviato una campagna di raccolta fondi sul portale ArtBonus per riportare alla luce ulteriori evidenze di quello che è stato definito un gioiello dell’architettura dorica del primo periodo classico di Paestum.